domenica

Burka griffati

Maddie rapita in Portogallo.
Tentato rapimento di 3 bambine in gita scolastica qui a Torino.
Marsciano, donna in cinta di 8 mesi uccisa dal marito.
Donna risponde a annuncio di lavoro e viene seviziata per ore.
...
L’elenco può andare avanti all’infinito.
Ma queste notizie erano sulla prima pagina dei giornali di questi giorni.

3 atti di violenza (di cui uno mortale) fatti nei confronti delle donne.

L’argomento è trito e ritrito, se adesso mi mettessi qua a dire quanto è ingiusto e barbaro farei la scoperta dell’acqua calda, riceverei tanti commenti di consenso e finirebbe qui. Penso non ci siano parole per descrivere un atteggiamento diffuso nella popolazione maschile che va dalla discriminazione sul lavoro agli atti di violenza. Non faccio di tutta l’erba un fascio ovviamente ma il principio è lo stesso. La società, neanche troppo involontariamente, relega la donna alla cura della casa e l’uomo al potere. Nei film il dottore è un uomo e l’infermiera una donna, quando è il contrario la donna è brutta e l’infermiere un gran fico.
A Natale regaliamo ai bambini le automobiline telecomandate superveloci, i videogames di gente che si ammazza e alle bambine le bambole che fanno la popò.
Quando i bambini vanno a scuola i maschi fanno a botte con il consenso dei papà che li incitano dicendo loro di “fare i maschi”.
E nonostante tanta gente illusa creda che adesso “non è più così”, che sono atteggiamenti “d’altri tempi”, in realtà non è cambiato di una virgola.
E’ tutto più subdolo e malato forse.
Un uomo uccide la moglie, la famiglia sa che è un marito violento, sa che quella donna più volte era stata picchiata, e non fa niente?!
Tutta la famiglia deve essere messa in galera, non solo l’uomo. Tutti. Per omertà, perchè per proteggere il “figlioletto”, (e si sa, ogni scarafone è bello a mamma sua) una donna è stata uccisa.

Ci scandalizziamo tanto per il burka, sinceramente dovremmo prima guardarci allo specchio... un cerotto sulla bocca e un foulard (anche griffato) sugli occhi qualcuna ce l’ha anche qui, nel Paese dei benpensanti.

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